Recentissima e sensazionale la scoperta fatta da alcuni scienziati dell’UE su come avvengono le valanghe.
A quanto riferito dalla stampa specializzata, sono state “rovesciate completamente le teorie precedenti”.
Questa scoperta, che è stata fatta nell’ambito del progetto TRIGS (“Triggering of instabilities in materials and geosystems”), dovrebbe portare “senza dubbio a una valanga di ulteriori ricerche”.
Il progetto TRIGS è finanziato nell’ambito del programma NEST (“New and emerging science and technologies”) che fa parte del Sesto programma quadro (6°PQ).
L’UE ha fornito oltre 1,6 Mio EUR di finanziamenti per questo progetto, il cui costo totale ammonta a 2,1 Mio EUR.
“Le nostre scoperte fanno un po’ di luce nella difficile questione di come si verificano le valanghe. Speriamo che questo aiuti a localizzare dei pericolosi segni rivelatori e in questo modo a evitare pericoli inutili per le persone in montagna”, ha detto Joachim Heierli, ricercatore associato presso il Centre for Materials Science and Engineering dell’Università di Edimburgo.
Il dott. Heierli e i suoi colleghi hanno pubblicato le loro scoperte nell’ultimo numero della rivista Science (per maggiori approfondimenti http://www.sciencemag.org).
Ecco quanto riportato dalla notizia: “Secondo i ricercatori guidati da un team dell’Università di Edimburgo in Scozia, la principale causa delle valanghe sono delle fratture sotto la superficie. Queste fratture che sono state definite “anti-fessure”, fanno sì che lo strato di neve sottostante si sgretoli verso l’interno. A loro volta, gli strati interni che si sgretolano fanno sì che gli strati superiori scivolino via, creando così una valanga”. (Fonte: Università di Edimburgo. Documento di Riferimento: Joachim Heierli et al. 2008. Anticrack nucleation as triggering mechanism for snow slab avalanches. Science, 321: 240).
Sempre secondo le notizie della stampa specializzata, “la ricerca ha anche delle importanti implicazioni per gli sciatori, riguardanti i luoghi dove possono sciare. La conseguenza dei modelli al computer creati dal team di ricerca è che ora nemmeno gli sciatori che si muovono su un terreno piano o attraversano lievi pendii si possono considerare completamente al sicuro. Questo accade perchè la propagazione di fratture a lunga distanza potrebbe generare valanghe su pendii sovrapposti”.
Ci riserviamo di approfondire tecnicamente queste comunicazioni.
Dott. Geol. Giovanni Peretti
Il Direttore Responsabile
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