Ci siamo! Siamo al cinquantesimo numero di Neve e Valanghe.
E in più il cinquantesimo numero, giuro che non è una cosa programmata, cade proprio in occasione del ventennale dell’AINEVA, quest’Associazione tra le Regioni dell’Arco Alpino Italiano sull’argomento Neve e Valanghe che nasce appunto alla fine del 1983.
Ne ha fatta di strada Neve e Valanghe, con fatica ma con costanza ne ha fatta di strada.
In verità questo è il cinquantunesimo numero, in quanto Neve e Valanghe nacque già nell’autunno del 1984 come numero zero, come numero di prova.
All’inizio era a cadenza semestrale, gestita con la nota competenza sino al sesto numero dai colleghi del Centro Valanghe di Arabba ed in particolare dall’amico Dottor Anselmo Cagnati; era più un notiziario interno, sia come contenuti sia come veste grafica.
Poi il Comitato Tecnico Direttivo decise di affidarla al sottoscritto e, con la passione e la competenza di Alfredo Praolini – subito nominato Coordinatore di Redazione – e la fantasia e la bravura del grafico Lodovico Mottarella (senza i quali, occorre dirlo, Neve e Valanghe non avrebbe raggiunto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti) su richiesta e sollecitazioni non solo degli uffici aderenti
all’Associazione diventò quadrimestrale.
E siamo a cinquanta. Nel frattempo i contenuti si sono evoluti. Oltre agli argomenti legati alla Neve ed alle Valanghe la Rivista ha voluto, forse dobbiamo dire dovuto, negli anni, anche diventare punto di riferimento sugli argomenti di Meteorologia Alpina, di Glaciologia e di Prevenzione e Sicurezza in Montagna.
Ed ha voluto inoltre cercare sinergie e collaborazioni presso coloro i quali, ai vari livelli, di questi argomenti si occupano.
Ed in questo mondo non sempre facile della montagna, le ha trovate: ne è testimone questo numero cinquanta.
Dopo un articolo introduttivo sulla rivista a firma del Coordinatore Alfredo Praolini, un articolo sull’informazione nivo-meteorologica del collega Daniele Moro, coordinatore del Gruppo Previsori e Tecnici dell’AINEVA ed uno di Anselmo Cagnati e Mauro Valt del Centro Valanghe Veneto di Arabba, vengono riportati infatti contributi del CAI Scuola Centrale di Scialpinismo (Maurizio Dalla Libera), del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Daniele Chiappa), delle Guide Alpine Italiane (Nicoletta Zardini), del Comitato Glaciologico Italiano (Augusta Vittoria Cerutti), della Commissione Internazionale di medicina d’urgenza in montagna (Hermann Brugger, Gherard Flora e Markus Falk), del Dipartimento di Ingegneria Idraulica ed Ambientale dell’Università di Pavia (Massimiliano Barbolini e Federica Cappabianca).
Di questo siamo orgogliosi.
La strada è ormai bene avviata. La risposta al quesito che aveva posto il Dottor Massimo Crespi, primo Direttore di Neve e Valanghe, sul suo editoriale nel numero zero mi pare che ormai si possa dare.
“Sapremo rappresentare un punto di riferimento per quanti di voi?”, si chiedeva.
Credo che oggi si possa dire che l’AINEVA, anche con questa rivista, sia un punto di riferimento per quasi tutti, per quanto riguarda le problematiche legate al mondo della montagna innevata… e non solo.
Il Direttore Responsabile
Giovanni Peretti
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