Nel numero precedente vi abbiamo presentato uno Speciale dedicato al discorso “Innevamento in Italia” che – vogliamo sottolinearlo – è stato molto apprezzato.
Un doveroso grazie, dunque, ai colleghi del Gruppo Previsori dell’AINEVA e del Comitato di Redazione di Neve e Valanghe, che l’hanno fortemente voluto e realizzato.
Con questo numero possiamo dire che torniamo al solito tran tran, e non vogliamo intendere – con questo – che sia cosa negativa… anzi.
I grossi sforzi del Comitato di Redazione di N&V, coordinato con la consueta professionalità e passione dal collega Alfredo Praolini del Centro Nivo-Meteorologico di ARPA Lombardia di Bormio, danno sempre altrettanto significativi risultati, come è sotto gli occhi di tutti.
Neve e Valanghe vuole essere non solo uno strumento di lavoro dell’AINEVA, ma anche e soprattutto un mezzo d’informazione scientifico-tecnica e di divulgazione, in particolare delle materie legate a sua maestà l’inverno, con la neve e le valanghe naturalmente in primo piano, ma anche con la glaciologia, con il tempo meteorologico alpino, con la sicurezza e la prevenzione…
I sei articoli di questo numero 59, dunque, sono piuttosto eterogenei.
Apre il numero la relazione di Stefano Pivot dell’Ufficio Valanghe della Valle d’Aosta sull’annuale Convegno 2006 della CISA-IKAR, la Commissione Internazionale di Soccorso Alpino alla quale l’AINEVA partecipa di diritto nella Sottocommissione Valanghe da ormai circa un ventennio. Chi scrive ha fatto parte per oltre dieci anni, in rappresentanza di AINEVA, di detto gruppo di lavoro e vi può assicurare che – oltre che essere appassionante – è molto istruttivo e positivo, anche per il fatto di essere in contatto, intensamente e per più giorni, con molti ricercatori e tecnici di diversa estrazione e di diverse realtà internazionali.
Segue un interessante articolo di Robert Bolognesi di Meteorisk sulla Gestione del rischio valanghe al “Défi des Faverges” 2006, una gara di scialpinismo che si svolge in un ambiente prettamente alpino, con un itinerario lungo pendii ripidi che abbracciano tutte le esposizioni, situati tra i 1500 ed i 3000 m d’altitudine.
I colleghi Mauro Valt, Anselmo Cagnati e Tiziana Corso dell’ARPAV – Centro Valanghe di Arabba – ci portano invece un’esperienza relativa alla Stima dell’equivalente in acqua della neve condotta in alcune stazioni della montagna veneta mediante l’utilizzo del modello SNOWPACK con il contributo di Michael Lehning, dello Swiss Federal Insitute for Snow and Avalanche Reseach di Davos.
Ancora, Michele Freppaz, S. Lunardi, M. Maggioni, F. Valfrè di Bonzo, T. Bizzocchi, E. Zanini dell’Università degli Studi di Torino, Di.Va.P.R.A. – Chimica Agraria – Laboratorio Neve e Suoli Alpini di Gressoney La Trinité (Ao), ci parlano dei risultati preliminari ottenuti in due siti sperimentali in Valle d’Aosta sulla interessante problematica relativa a Valanghe ed erosione del suolo.
Sempre del dottor Freppaz con Paola Dellavedova e G. Filippa, dell’Università degli Studi di Torino, Di.Va.P.R.A, e con T. Cheney, del Laboratorio Neve e Suoli Alpini Gressoney La Trinité (AO) è il resoconto di una spedizione sci alpinistica tra sport e ricerca: Pamir Cinese: osservazioni ed analisi della neve.
Chiude il numero la rendicontazione di un lavoro che ha preso avvio ormai circa otto anni or sono. Si tratta di studi glaciologici e di bilanci di massa, anche con le nuove frontiere offerte dal GPS, sul Ghiacciaio del Monte Sobretta, fatto e scritto a più mani da Luigi Bonetti, Stefano Urbani e Giovanni Peretti del Centro Nivo-Meteorologico di Bormio di ARPA Lombardia, da Marco Belò di Trimble Italia e da Valerio Paneri del Servizio Glaciologico Lombardo.
Anche questa volta speriamo di avere la vostra approvazione ed il vostro interesse.
Il Direttore Responsabile
Dott. Geol. Giovanni Peretti
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