Lo sviluppo del progetto Criopat
Massimo Santoni, Lorenzo Bruzzone , Walter Beozzo, Paolo Cestari, Mauro Gaddo
“Neve e Valanghe” si presenta con un nuovo numero online a conclusione di un anno ancora caratterizzato da una certa “normalità di vita” che tanto si fa desiderare, dato il contestuale perdurare della situazione pandemica. Nella consueta opera comunicativo-divulgativa, la rivista presenta contributi che – come l’articolo sugli incidenti da valanga occorsi nella stagione invernale 2020-2021 – vogliono essere momenti di riflessione e “strumenti” di prevenzione per gli utenti della montagna innevata, anche in vista della stagione appena iniziata. Proprio la casistica degli incidenti mortali richiede una particolare attenzione: in una stagione caratterizzata da grosse limitazioni alla pratica degli sport in genere, ecco “esplodere la pratica dello scialpinismo”. Questa attività ha visto la presenza sulla neve di molti neofiti (con richieste di attrezzature specifiche che neanche i più forniti magazzini sono riusciti talora a soddisfare) che avrebbero potuto incorrere in esperienze negative; fortuna vuole che la maggior parte di loro, coscienti della mancanza di formazione specifica, sia tecnica che culturale, ha scelto di percorrere le piste da sci nei comprensori sciistici per la maggior parte chiusi al 100%. Risalta invece il numero di professionisti o, comunque, di praticanti “esperti”, che perdono la vita in seguito al distacco di valanga, per la maggior parte causata da loro stessi! Pur nelle difficoltà lavorative correlate alla pandemia, gli Uffici Valanghe preposti alla redazione di Bollettini di analisi e previsione valanghe hanno seguito costantemente, per tutta la stagione invernale scorsa, l’evolversi del manto nevoso al suolo caratterizzandone eventuali criticità, fornendo puntualmente prodotti di qualità dalle prime nevicate in quota alla graduale scomparsa, quest’anno avvenuta tardivamente causa precipitazioni nevose abbondanti ancora a maggio ed il perdurare di basse temperature. Questa voglia di attività all’aria aperta, volta a cancellare i momenti più difficili delle fasi di “lockdown”, potrebbe portare, anche quest’anno, ad un ulteriore aumento dei frequentatori dell’ambiente innevato che, auspicando in un rapido ritorno alla normalità nei comprensori sciistici, si confronteranno potenzialmente con le insidie più caratteristiche del territorio “non gestito” con necessaria maggiore cura nel recepire le informazioni veicolate con i bollettini. In questo numero della rivista trovano poi ampio spazio presentazioni a tema glaciologico da cui emerge come l’influenza dei cambiamenti climatici, in particolare l’aumento della temperatura, influisca in modo sensibile e determinante sui loro equilibri con rapide transizioni verso dinamiche da ghiacciaio temperato a quote sempre più elevate. Articoli improntati sull’indagine Cartografica delle Valanghe presentano primi approcci su settori più meridionali dell’Appennino, mentre la Regione Piemonte fa il punto della situazione su ulteriori aggiornamenti. L’analisi della copertura nevosa del suolo elaborata dall’Ufficio valanghe di Trento, attraverso l’interpretazione di immagini satellitari, ed il rilievo dello Snow Water Equivalent, eseguito attraverso l’utilizzo di una sonda innovativa che rileva i dati in automatico, ben fanno risaltare la capacità di adottare tecniche scientifiche in uso a scala mondiale. Le grosse limitazioni nell’attività lavorativa “in presenza” non hanno però scoraggiato il corpo tecnico di AINEVA dal promuovere iniziative anche nel settore della formazione: alcuni corsi sono stati promossi – per le parti teoriche attraverso l’utilizzo di piattaforme web – e verranno completati con la pratica sul terreno non appena le condizioni sanitarie e ambientali lo permetteranno. L’auspicio è che si possa, già nel breve/medio termine, riprendere ritmi di vita che consentano di soddisfare appieno le attività lavorative di monitoraggio nivologico in campo e, al contempo, dare sfogo alla voglia di tutti di tornare sulla neve a divertirsi!
Valerio Segor
Direttore Responsabile
Massimo Santoni, Lorenzo Bruzzone , Walter Beozzo, Paolo Cestari, Mauro Gaddo
Un nuovo strumento per la stima dello SWE
di Mauro Valt, Stefano Micheletti, Luca Stevanato, Matteo Polo
I passi per il completamento della cartografia valanghe in Piemonte
di Maria Cristina Prola, Luca Lanteri e Erika Solero
Prime indagini sul fenomeno ed elementi preliminari per una Carta di Localizzazione Probabile delle Valanghe (C.L.P.V.)
Giuseppe Viggiani, Francesco Cruscomagno, Domenico Riga
Stagione 2020-2021
di Stefano Pivot
Monitoraggio e ricerca in un sito soggetto a rischio glaciale
di P. Perret, F. Troilo, V. Segor
Primi risultati di indagini integrate in ambito nivologico, glaciologico e geofisico
di Matteo Fioletti, Susanna Grasso, Luigi Bonetti, Riccardo Scotti, Paolo Gallo
Una trasformazione da ghiacciaio a lago
di Giovanni Kappenberger
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