Nell’aprire questo editoriale volevo innanzitutto mandare un saluto a tutti nel ruolo che mi vede attualmente impegnato a seguito del normale avvicendamento in seno al Comitato Tecnico Direttivo dell’AINEVA, quale appunto nuovo coordinatore di tale organismo. Un incarico sicuramente impegnativo sia sotto il punto di vista istituzionale che personale che cercherò di svolgere con il massimo impegno e dedizione visti anche i molteplici temi sul tavolo.
In questi ultimi anni, infatti, AINEVA ha visto allargare i propri ambiti di competenza in modo significativo sia a livello nazionale che internazionale, basti pensare al ruolo ricoperto in questo momento da AINEVA all’interno dei tavoli di lavoro inerenti le problematiche neve e valanghe in essere con il Dipartimento di Protezione Civile Nazionale, ad esempio per la definizione dei bollettini di criticità valanghe e nell’ambito dei gruppi di lavoro Internazionali che ci vedono propositivi su questioni importanti quali la definizione dei patterns da usare sui bollettini valanghe per identificare in modo iconografico le varie situazioni di pericolo valanghe. A rimarcare quanto sia necessario il lavoro che stiamo svolgendo e quante siano ancora le problematiche da approfondire lo sottolineano i dati esposti in questo numero. Infatti, esso è interamente dedicato agli eventi nevosi e valanghivi salienti della stagione invernale 2014-2015, che se da una parte sottolineano una significativa carenza di neve, specie su alcuni settori dell’ arco alpino italiano, dall’altra mettono in evidenza la grande quantità di incidenti mortali registratisi. Tutto ciò quasi a rimarcare ancora una volta la non corrispondenza dell’equazione “tanta neve = tanti incidenti”.
La domanda spontanea che sorge osservando tali dati è proprio questa: “Com’è stato possibile avere un numero così elevato di incidenti mortali con così poca neve?”
Ciò costringe quanti si occupano di queste problematiche e quindi AINEVA a fare un esame di coscienza e a chiedersi se il numero degli incidenti in situazioni di innevamento così particolari possano essere ridotti e quali siano gli ambiti della previsione valanghe da approfondire per giungere a tale obiettivo. E’ chiaro che il lavoro da farsi è grande ed abbraccia tutti gli ambiti delle attività degli uffici valanghe che vanno dall’analisi del manto nevoso in determinate situazioni, alla stesura dei bollettini valanghe, a come far passare il messaggio agli utenti, fino ai metodi di diffusione dell’informazione stessa o alla formazione degli utenti stessi.
Come potete intuire quindi gli ambiti da approfondire e da esplorare riguardo alle dinamiche che regolano non solo la neve ma anche il comportamento umano sono molteplici e l’opera di coordinamento di tali temi da parte di AINEVA risulta essere di estrema importanza al fine di sfruttare al massimo le sinergie disponibili, tra l’altro in tempi di bilanci economici risicati. Dopo questa riflessione e visto l’avvicinarsi di una nuova stagione invernale non mi resta che augurare a tutti un buon e proficuo lavoro.
Daniele Moro
Coordinatore del CTD AINEVA
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