Questo numero di Neve e Valanghe è in gran parte dedicato ad illustrare alcuni metodi utilizzati operativamente in Italia per valutare la copertura nevosa e le sue dinamiche evolutive. Le condizioni di innevamento sul territorio vengono generalmente monitorate dai Servizi valanghe attraverso i dati raccolti dalle reti di stazioni nivometeorologiche. Sia le stazioni tradizionali, sia le stazioni automatiche forniscono tuttavia dati puntuali di altezza del manto nevoso che devono poi essere estrapolati su aree più o meno vaste a seconda della loro rappresentatività. Questa operazione è spesso complicata in quanto vi sono molti fattori che incidono sulla distribuzione ed evoluzione del manto nevoso quali l’orografia, il contorno apparente, la quota, la presenza e la tipologia di vegetazione ecc. Per ovviare a queste difficoltà oggi è possibile utilizzare operativamente metodologie che consentono di derivare direttamente
o simulare la presenza e la distribuzione del manto nevoso. In questo numero di Neve e Valanghe vengono presentate due diverse esperienze (una realizzata in Trentino e una in Veneto) mediante le quali, sulla base dei dati acquisiti dal sensore satellitare MODIS, è possibile generare operativamente mappe di copertura nevosa che possono essere utilizzate anche per la stima della risorsa idrica. In un altro articolo viene invece illustrato un approccio diverso, fisicamente basato, che permette di stimare, in modo spazializzato e sulla base della rete di nivometri e di dati meteorologici acquisiti dalle stazioni a terra, l’altezza della neve e l’equivalente in acqua della neve.
Un ulteriore problema affrontato in questo numero con il contributo del Politecnico di Milano, riguarda lo studio delle dinamiche di accumulo e fusione del manto nevoso in funzione delle forzanti climatiche, in considerazione del fatto che la fusione del manto nevoso stagionale è una componente rilevante del bilancio idrologico dei bacini montani.
Infine, viene presentata una interessante Unità di Ricerca multidisciplinare nata in Valle d’Aosta con l’obiettivo di monitorare e studiare le valanghe di neve umida, tra cui anche le valanghe da slittamento che con sempre maggior frequenza caratterizzano gli inverni delle Alpi.
Anselmo Cagnati
Direttore Responsabile
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