Come di consueto il numero estivo di Neve e Valanghe è completamente dedicato all’andamento della stagione invernale passata. Anche se, dal punto di vista statistico, la stagione invernale 2015-2016, almeno sull’arco alpino, verrà archiviata come una stagione con un innevamento normale, dal punto di vista della percezione comune è apparsa invece come una stagione scarsamente nevosa. Ciò perché il tratto saliente che l’ha contraddistinta è stato una duplicità di decorso con una fase iniziale molto prolungata, che è durato fino a fine gennaio, caratterizzata da scarsità di precipitazioni nevose e temperature elevate e una fase successiva con una marcata nevosità. Per la prima volta su questa rivista, seppur con un data base limitato di dati, è stato possibile fare qualche considerazione anche sull’evoluzione del manto nevoso sugli Appennini dove, rispetto al periodo 2010-2015, l’innevamento è risultato complessivamente inferiore alla media. Seppur il numero di vittime da valanghe sia stato inferiore alla media (15 rispetto a una media di 19), desta preoccupazione una tendenza confermata, negli ultimi anni, ad un aumento degli incidenti con numerosi travolti. Particolarmente significativo, a questo riguardo, l’incidente avvenuto sul Monte Nevoso (Riva di Tures) il 12.03.2016 che ha causato 6 vittime. Anche se la stagione invernale 2015-2016 non è stata particolarmente rilevante dal punto di vista valanghivo, non sono mancati fenomeni nivometeorologici interessanti come ad esempio le deposizioni nevose caratterizzate da neve rossa che si sono manifestate con insolita frequenza sulle Alpi incidendo in maniera significativa sull’evoluzione e sulle condizioni di stabilità del manto nevoso.
Anselmo Cagnati
Direttore Responsabile
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